Ce Service – Gruppo Consulente Enologica https://ce-service.it Sun, 05 Nov 2017 19:46:52 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 https://ce-service.it/wp-content/uploads/2018/03/normale.png Ce Service – Gruppo Consulente Enologica https://ce-service.it 32 32 Filcon https://ce-service.it/2017/09/08/filcon/ Fri, 08 Sep 2017 13:18:10 +0000 https://ce-service.it/?p=398 Filcon è un’azienda di servizi INNOVATIVA, DINAMICA ed AFFIDABILE, composta da un gruppo di professionisti che possono vantare una lunga esperienza nel campo della separazione a membrana. Le conoscenze acquisite e il continuo impegno dedicato allo sviluppo di nuove applicazioni, consentono di offrire una valida...

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Filcon è un’azienda di servizi INNOVATIVA, DINAMICA ed AFFIDABILE, composta da un gruppo di professionisti che possono vantare una lunga esperienza nel campo della separazione a membrana.

Le conoscenze acquisite e il continuo impegno dedicato allo sviluppo di nuove applicazioni, consentono di offrire una valida soluzione ai molteplici problemi che possono manifestarsi in cantina.

In particolare per quanto riguarda le applicazioni di microfiltrazione tangenziale, ultrafiltrazione, nano filtrazione ed osmosi inversa, grazie ad apparecchiature, fornite a noleggio, con o senza operatore, Filcon si propone quale partner ideale per i seguenti servizi:

–          Filtrazione dei vini

–          Abbattimento della carica di Brettanomyces

–          Concentrazione dei mosti

–          Sterilizzazione barriques con raggi gamma

Dove ammesso:

–          Concentrazione (strutturale/alcolica) dei vini

–          Abbattimento dell’Acidità Volatile

–          Dealcolazione

Filcon è dotata inoltre di un impianto pilota (ultra-nano e osmosi) per prove sperimentali e test pre-operativi

 

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TMCI PADOVAN lancia OSMOSYS https://ce-service.it/2017/09/08/tmci-padovan-lancia-osmosys/ Fri, 08 Sep 2017 13:17:46 +0000 https://ce-service.it/?p=396 Nasce Osmosys di TMCI Padovan, una macchina di nuova concezione che permette di lavorare i mosti per ottenere una concentrazione degli stessi grazie alle membrane di osmosi inversa. La gamma progettata da TMCI Padovan comprende 4 modelli: 2M (manuale), 4M (manuale), 4A (automatico), 8A (automatico). La scelta del...

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Nasce Osmosys di TMCI Padovanuna macchina di nuova concezione che permette di lavorare i mosti per ottenere una concentrazione degli stessi grazie alle membrane di osmosi inversa. La gamma progettata da TMCI Padovan comprende 4 modelli: 2M (manuale), 4M (manuale), 4A (automatico), 8A (automatico). La scelta del modello è conforme alle esigenze delle cantine e la quantità di acqua da separare dipende dalla concentrazione che si vuole ottenere. Le versioni automatiche, permettono di lavorare in completa sicurezza ma soprattutto con una precisione assoluta; le versioni manuali sono utili soprattutto per quelle cantine che lavorano poco prodotto e che concentrano solo alcune partite di mosto.

Ove consentito, questa macchina può essere usata anche per concentrare vino, dealcolare e disacidificare.

La capacità di lavorare varie tipologie di prodotte ed ottenere risultati diversificati è raggiungibile grazie alla scelta accurata di applicare vari tipi di membrane. Queste stesse, grazie all’ottimo dimensionamento delle pompe ad alta pressione, godono di una migliore performance.

Cosa rende questa macchina speciale? Sicuramente l’altissima precisione ed i materiali impiegati.

Utile anche la possibilità, sulla versione ad 8 moduli, di lavorare con soli 4 moduli qualora fosse necessario, beneficiando così di considerevoli risparmi energetici.

Notevole inoltre il vantaggio offerto dal fatto che il pre-filtro, costruito presso TMCI Padovan, è privo di candele, le quali non devono quindi essere sostituite nel momento in cui si colmatano; anche questo si traduce in un risparmio di costi da non sottovalutare.

 

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MICRO-OSSIGENAZIONE https://ce-service.it/2017/08/30/micro-ossigenazione/ https://ce-service.it/2017/08/30/micro-ossigenazione/#comments Wed, 30 Aug 2017 13:51:21 +0000 https://ce-service.it/?p=1 La dissoluzione lenta e continua dell’ossigeno gioca un ruolo positivo nell’evoluzione di molti vini. L’ossigenazione controllata non è un concetto nuovo poiché per secoli il vino è stato invecchiato in contenitori in legno (più o meno permeabili) e tuttora gli scambi gassosi sono considerati ottimali...

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La dissoluzione lenta e continua dell’ossigeno gioca un ruolo positivo nell’evoluzione di molti vini. L’ossigenazione controllata non è un concetto nuovo poiché per secoli il vino è stato invecchiato in contenitori in legno (più o meno permeabili) e tuttora gli scambi gassosi sono considerati ottimali nelle barriques. Nei recipienti impermeabili, invece, risulta sempre difficile stabilire la quantità di ossigeno necessaria oltre la quale si incorre nell’ossidazione.

La constatazione che i risultati ottenuti con la conservazione del vino in legno non erano raggiungibili con gli altri tipi di contenitori, ha condotto un viticoltore francese, Patrick Ducourmau, tra il 1989 e il 1993, a mettere a punto la tecnica della micro-ossigenazione. Tale metodo è stato poi sviluppato e diffuso e sta dimostrando di poter rendere i vini più stabili, più colorati e ricchi, più ampi e caratterizzati da maggior volume e presenza tannica. Nello stesso tempo si ottiene la scomparsa degli stati di riduzione e del carattere vegetale e “duro”. Tutto quanto si ripercuote sul carattere aromatico che, evolvendo lentamente, conserverà note più fresche e fruttate. La micro-ossigenazione inoltre si è rivelata un ottimo completamento dell’affinamento “sur lies”.

Il prof. M. Moutounet dell’ INRA di Montpellier, che ha studiato a fondo il fenomeno, spiega che la tecnica della micro-ossigenazione comporta due fasi essenziali nell’affinamento del vino. Il primo periodo detto “fase di strutturazione” comporta un aumento dell’intensità colorante e del carattere tannico. Nel secondo periodo detto “fase di armonizzazione” i vini si ammorbidiscono, aumenta la complessità aromatica e scompare il carattere vegetale.

Principio
La micro-ossigenazione consiste nell’apportare al vino la quantità di ossigeno che i suoi composti fenolici sono in grado di utilizzare nei processi di polimerizzazione. I fenoli, reagendo con l’ossigeno, ossidano l’etanolo ad acetaldeide, molecola chiave che permette tramite il cosidetto “ponte etanale” di stabilizzare antociani e polifenoli con conseguente miglioramento cromatico e del volume e struttura dei vini. La fase nella quale il vino è più reattivo nei confronti dell’ossigeno è quella che segue la fermentazione alcolica e precede la malolattica.

Controlli
Prima di iniziare il trattamento è indispensabile determinare i principali parametri analitici del vino, in particolare il quadro polifenolico perché se la quantità di antociani e flavonoidi è troppo contenuta i risultati ottenibili sono modesti.

Il monitoraggio dell’evoluzione dei vini, sulla base di parametri analitici e sensoriali affidabili risulta fondamentale nella gestione della micro- ossigenazione. Durante il processo è bene controllare l’acetaldeide (una presenza oltre i 25-30 mg/l è sintomo di un eccesso di ossigeno disciolto che può portare alla formazione di odori di svanito) e l’acidità volatile (per il possibile sviluppo di batteri acetici sulla superficie del vino e nelle vicinanze del diffusore.

Altro elemento fondamentale è che l’apparecchio sia in grado di dosare ossigeno in modo continuo anche a dosaggi molto bassi (il dosaggio in modo intermittente porterebbe ad ossidazioni).

Tecnica del dosaggio Il cuore di un apparecchio per la micro- ossigenazione è il dosatore che deve permettere un flusso costante anche per quantità piccolissime di ossigeno. L’ossigeno viene poi erogato in vasca attraverso un diffusore (candela microporosa) che deve produrre bollicine finissime che vengono rapidamente disciolte nel vino.

L’intasamento della candela porosa può provocare una somministrazione irregolare e non efficiente del gas, ad esempio formando bolle grandi che raggiungono rapidamente la sommità della vasca senza disciogliersi vanificando l’operazione e provocando la formazione di microflora sulla superficie del vino. Per evitare tale intasamento è indispensabile operare su vino con ridotto contenuto di fecce, anche per evitare che una parte dell’ossigeno erogato venga consumato dalla sostanza organica e dai lieviti a scapito della reazione con i polifenoli.

La temperatura del vino deve essere superiore a 10-12°C perché altrimenti le reazioni chimiche sono troppo lente e troppo ossigeno si scioglie nel vino.

La vasca per la micro-ossigenazione deve essere sufficientemente alta per garantire il completo discioglimento dell’ossigeno senza che lo stesso possa raggiungere la superficie del vino.

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